Sunday, April 3, 2011

Tempo di risparmi -- Time for saving

La centrale nucleare di Fukushima è andata a p******, e assieme ad essa anche un buon 20% di risorse energetiche. Al che, per far fronte all'emergenza, viene chiesto ai cittadini dal Fuji in sù del Giappone di risparmiare sui consumi. Anche aziende, trasporti, attività commerciali aderiscono all'iniziativa. Risultato: black out programmati di tre ore a macchia d'olio, negozi che aprono dopo e chiudono prima, scale mobili ferme, ascensori usati al 50%, treni che funzionano all'80%, e via discorrendo.

Ora, non che io voglia entrare in merito alla decisione presa, non che io voglia criticare le azioni prese, però al mio occhio di occidentale certe cose fanno storcere il naso. Anche in tempi come questi di comprensione reciproca, aiuto reciproco, sacrifici....

Partiamo dall'inizio. Risparmiare sull'elettricità significa ottimizzarne il consumo, non certo passare da un estremo all'altro. Eh, si, i giapponesi sono famosi per essere grossi consumatori, gente che non si pone il problema di sprechi e abusi, gente che va da un eccesso all'altro senza passare per il punto medio. Soprattutto riguardo all'energia elettrica (e certo, proviene dal nucleare!). Chi è stato a Tokyo ad esempio sa bene che la città è illuminata 24 ore su 24, suoni, voci e rumori echeggiano dappertutto, riscaldamento in inverno e condizionamento in estate sono ai massimi estremi. Insomma si esagera.

Ma adesso no. Ora l'illuminazione dei locali è praticamente minima, il riscaldamento è tenuto spento negli uffici, i mega schermi a Shibuya sono spenti, non si sentono più voci e suoni dentro i negozi. Bene bene bene, siamo arrivati al dunque....bello vedere come tutti stiano contribuendo a loro modo alla riduzione dei consumi, bello. Quello che io però mi chiedo è: perchè in azienda va bene spegnere i riscaldamenti, ma nei bagni le tavolette sono riscaldate? Perchè vengono tenuti due frigoriferi mezzi pieni quando se ne potrebbe avere uno pieno? Perchè i pachinko (le sale giochi) stanno aperti tutta la giornata mentre i treni vanno a singhiozzo? Questi sono solo pochi esempi di come una esortazione al risparmio energetico si sia trasformata in una trappola. Tanti accorgimenti potrebbero essere validi perennemente,frutto del buon senso, ma in tempi di normale benessere non ci si fa caso. Forse, date le circostanze, il Giappone finalmente si renderà conto che molto ancora si può fare per, allo stesso tempo, utilizzare fonti energetiche alternative, sprecare meno, salvare l'ambiente.

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Fukushima nuclear plant is f****d, and together with it a good 20% in power. That's why, to face an emergency, citizens living from Fuji up in Japan are requested to save energy. Companies, transports, businesses participate. Result: programmed blackouts of three-ish hours scattered, shops opening later and closing earlier, escalators stopped, elevators used only the 50%, trains 80% working, and so on.

Now, I don't want to argue with the decision taken, I don't want to criticize the actions, put to my westerner's eyes, some things look wrong. Even is such times of recprocal understanding, help and sacrifice....

Let's start from the beginning. Saving energy also means optimize the use of it, not going from one extreme to the other. Well, yes, the Japanese are famous for being great consumers, people who don't care about waste and abuse, people who go from one excess to another without passing by the middle. Especially with electricity (sure, they have nuclear energy!). Who has been in Tokyo knows well that the town is lit 24/7, sounds, voices, noise are everywhere, heating in winter and cooling in summer are kept at the maximum levels. I mean, they exaggerate.

But not now. Now lights in the businesses is kept to a minimum, in the offices there is no heating at all, the big screens in Shibuya are off, no sounds and voices in the shops. Well well well. We got to the point...nice to see how everyone is contributing their way to power cut, nice. But what I don't understand is: why at work having no heating is OK while the toilet seats are heated? Why are there two half empty fridges instead of having a fully loaded one only?

Why pachinko (game arcades) are open all day long while trains don't run? These are just a few examples of how a request to save energy turns into a trap. Many of these actions could be always valid, for the sake of the common sense, but in times of wellness no one cares. Perhaps, due to the circumstances, Japan might finally realize that much more can be still done to, at the same time, look at alternative energy, waste less, save the environment.

2 comments:

  1. In effetti non abbiamo una vera cognizione di quanto siamo elettricità-dipendenti, o più in generale energia-dipendenti (estendendo anche agli spostamenti mossi da idrocarburi).
    Avevo trovato molto bello un fatto avvenuto (non molto) tempo fa a New York e Barcellona: a nove mesi da dei black-out abbastanza prolungati, le nascite delle due città ebbero delle significative impennate. Interpretiamola come una risposta alla paura del buio (in fondo in fondo l'abbiamo tutti, mascherata sotto altre forme).
    Personalmente spero che anche in Giappone si possa verificare qualcosa di simile, perchè comunque la nascita è anzitutto una nuova speranza, e forse è il meglio per poter rincominciare...meglio!
    Ciao & besos
    P

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  2. No, appunto. Io mi sono resa conto di quanto dipendiamo dall'elettricità proprio subito dopo il terremoto: va via la corrente, cellulari inutili, treni fermi, buio,niente internet. Incredibile....
    Beh, per smorzare un pò i toni della tragedia io spero che i giappi non si diano troppo da fare al buio, sono così tanti,per carità!!!!!Però in effetti questa gente sicuramente vedrà i rapporti interpersonali in generale sotto una luce diversa da ora in poi.

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