Sunday, September 11, 2011

LK&KL experience Part3, KL experience

Potevano Marina e Elisa accontentarsi di una pura e semplice vacanza in un'isola tropicale? Una vacanza zeppa di eventi e colpi di scena, ma pur sempre localizzata e ristretta a un'area specifica?
No.

Abbiamo sfruttato il tempo al massimo, ottimizzando il tutto come non ci aspettavamo. Dodici ore a Kuala Lumpur, prima di tornare a Tokyo sono abbastanza per avere un'idea chiara e precisa sulla città asiatica il cui PIL non e' mai retrocesso negli ultimi trent'anni.

Tutto funziona alla perfezione, sin dalla partenza da Tokyo, tranne che per un piccolo ritardo che avrebbe potuto compromettere vacanza e non solo: arrivo in aeroporto poco prima della chiusura del volo (corse soppresse per via del regime di risparmio energetico). Ma poi il resto delle connessioni, i voli e i transiti filano lisci come l'olio.

Dunque, 12 ore a Kuala Lumpur….
KLIA Express ci porta dall'aeroporto alla stazione centrale in un lampo. L'area intorno alla stazione centrale corrisponde un po' con la zona vecchia. Il traffico e' disumano, sembra che tutti abbiano imparato a guidare a Palermo o a Napoli, e i semafori seguono una logica che e' pure peggio di quella di Tokyo….

Questa e' l'area più pittoresca della città. A poca distanza uno dall'altro si trovano il tempio Hindi, quello cinese, tre o quattro moschee, la residenza del sultano, Central Market, il mercato all'aperto -sovrappopolato- e poi ovviamente ristoranti, negozi vari, venditori ambulanti di frutta fresca, frutta secca, noci di cocco e gelati. Se mi concentro ora a ricordare tutti i dettagli, mi si crea in testa una confusione da emicrania: i colori della frutta e dei cibi, i profumi ora pungenti ora delicati, i tessuti di batik di mille fantasie, i volti di una popolazione in continua mescolanza di razze, veli, tuniche, case e palazzi tra il cadente a pezzi e il modernissimo, istituti bancari e mercato del pesce, l'opulenza e la poverta', le restrizioni di una cultura islamica acquisita e il bisogno di liberta'….

Facciamo un giro dentro Chinatown, lungo la via del mercato coperto. Gli odori di marcio e sporco predominano, le stradine strette sono intasate di banconi, dove alacri uomini e donne vendono verdure, pesce, polli -vivi, spezie. Un ratto passeggia indisturbato tra i piedi dei passanti, e gente seduta a dei tavoli lerci e oleosi gusta una scodella di ramen…..per un secondo ho avuto nostalgia dei ristoranti raffinati di Ginza e delle boutique di Omotesando.
Anche il posto dentro l'Oriental Village a LK dove ci fermammo a pranzare aveva il menu e i tavoli appiccicaticci, e anche la food court a KL proprio di fronte Central Market non era poi il ritratto dell'igiene, non voglio certo sembrare di avere la puzza sotto il naso…tra le altre cose, il bello di una vacanza e' anche quello di provare a vestire i panni della gente locale, mangiare cibo locale, ecc. Pero' non vorrei rischiare la mia salute proprio mentre sono in vacanza!!Niente ramen a Chinatown, quindi. Si guarda ma non si mangia.

Visitiamo una moschea, obbligate a coprirci da capo a piedi. Un caldo infernale!!Pero', paese che vai usanza che trovi, per oltrepassare i cancelli della moschea bisogna che nascondiamo capelli, spalle, braccia e gambe. Un po' come nelle chiese cristiane, quando ai turisti e' chiesto di evitare top scollati, solo che i musulmani sono un tantino più esigenti.
Un commento a favore della cultura islamica: noi donne fissate con il volere corpi snelli e abbronzati, senza un filo di grasso ne' un pelo in vista, capelli a posto sempre, abbigliamento alla moda ci stressiamo ogni giorno per apparire perfette….le donne musulmane, invece, problemi zero, 'diversamente libere'. Copri tutto da testa a piedi, e via.
Una visita a Kuala Lumpur non può finire senza aver prima visto le Petronas Towers, le torri gemelle più alte dell'Asia. L'area intorno alle torri, conosciuta come KLCC, City Center, e' tutta l'opposto della zona della stazione: moderna, nuova, fatta di palazzi alti, hotel, istituti finanziari, centri commerciali.

C'e' poco da vedere qui, per chi non e' interessato a fare acquisti, e per noi abituate a Tokyo, KLCC non e' una grandissima novità'. Tuttavia vale la pena salire in cima alla KL Tower e dare un'occhiata alla città' dall'alto. Twin Towers incluse. Io e Elisa pensavamo di terminare la visita lampo con una cena malese, ma qui nella zona nuova si trova più' facilmente un ristorante hawaiano piuttosto che uno tradizionale. Peccato, una cucina così ricca eppure così svalutata e snobbata….

In conclusione, dando un voto all'intera vacanza, non posso che dare un 10 e lode pieno. Elisa si e' rivelata una compagna di viaggio ideale, mi ha sollevato il morale quando ero giù di tono per via della pioggia, mi ha dato la spinta che mi serviva per avventurarmi alla scoperta del cuore della Malesia. La natura tropicale, i suoi frutti e i suoi colori, il cibo e i profumi, i volti e i sorrisi della Malesia resteranno con me sempre. In particolare, la scena dall'aereo: immaginate prima il buio, poi l'immensa, piatta città' che si allarga via via che si sale, poi, d'un tratto, le due torri emergono e dominano la pianura, picchi solitari su un ammasso di luci in adorazione.

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Could Marina and Elisa be happy with just a mere vacation in a tropical island? A vacation full of happenings, but still constrained to a specific area?
Nope.

We used up our time, optimizing in a way we didn't expect could work. Twelve hours in Kuala Lumpur, before going back to Tokyo, are enough to have a clear and precise idea about the asian city whose GDP never went down in the last thirty years.

Everything has worked perfectly, since the departure from Tokyo, except for a small delay that could have compromised the vacation:I arrive at the airport just in time before closing the check in (suppressed trains due to the saving energy regime). The rest of connections, transits, flights went smoothly.

So, 12 hours in Kuala Lumpur…..
KLIA express takes us from the airport to the center in a blink. The area around central station is more or less the old town. Traffic is crazy, it's like they all learned to drive in Napoli or Palermo, and traffic lights follow a logic that looks worse than in Tokyo…

This is the most picturesque area of the city. Not far from each other are the Hindi temple, the Chinese, three or four mosques, the Sultan's residence, Central Market, the open market-over crowded- and , of course, restaurants, various shops, sellers of fresh fruit, dry fruits, coconuts and ice creams. If I concentrate now to remember all those details I get a migraine: the colors of the food and the fruits, the smell at times sharp at times sweet, the batik in thousands of pattern, the faces of a population is continuous blend of races, veils, dresses, houses and buildings between the rotten stage and modern, banks and fish market, opulence and poverty, the restrictions of an acquired islamic culture and the need of freedom….

We walk inside Chinatown, along the covered market. Smell of rotten and dirt is predominant, the narrow streets are jammed with benches where quick men and women sell veggies, fish, chickens -alive-, spices. A rat slaloms undisturbed through people's feet, and people sitting at some lurid and oily tables enjoy a bowl of ramen….for a second I felt nostalgic about the fine restaurants in Ginza and the boutiques in Omotesando.
I mean, the place at the Oriental Village in LK where we had lunch had sticky menu and tables, as well, and also the food court in KL right in front of Central Market wasn't the exact portrait of hygiene, so I don't want to seem to be too snob….among the other things, the fun of a vacation is also to try to be like the locals, eat local food and so on. But, actually, I don't feel like risking my health just while I am on vacation!
So, no ramen in Chinatown. Look but not eat.

We visit a mosque, forced to cover up from head to toe. Sooo hot like hell! But, as they say, in Rome do as the Romans do, and hence to cross the mosque gates we have to hide hair, arms, shoulders,legs. It's a bit like the Christian churches where tourists are asked to avoid singlets, just the muslims are a bit more demanding.
Now a word in favor of the islamic culture: us women determined in having slim and suntanned bodies, without fat nor hair in sight, always curated hair style, being fashionable stress out every day to look perfect…muslim women, instead, zero problems, 'differently free'. Cover everything and go.

A stop in Kulala Lumpur can't be complete without a quick visit to the Petronas Towers, the Asia's tallest twin towers. The area around the towers, known as KLCC, City Center, is just the opposite of the station area:modern, new, made of tall buildings, hotels, finance institutions, shopping centers.

There's little to see here for whom is not interested in shopping, and for us used to Tokyo, KLCC is not so big news. But, it's worth to try the KL tower and have a look at the town from above. Twin Towers included. Me and Elisa thought of concluding our trip with a Malaysian food dinner, but here in this area it's easier to find a Hawaiian restaurant rather than a local one. Shame, such a rich cuisine and yet so underestimated….

In conclusion, giving a vote to the entire vacation, I can't but give a full 10. Elisa was an ideal travel mate, she managed to cheer me up when I was moody because of the rain, she gave me the right motivation needed to explore and venture inside Malaysia. The tropical nature, its fruits and colors, the faces and smiles of Malaysia will stay with me forever. In particular, the scene from the plane: imagine darkness first, then the immense, flat town expanding while the plane goes up, then, suddenly, the two towers emerge and dominate the flat land, solitary peaks on a mass of adoring lights.














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