Monday, April 6, 2015

Blossom fiasco

One day trees are bare, the next day they're in full bloom and the day after they are all green. That's more or less, summarized, the lifetime of perhaps the most insane activity in Japan. Yes, I am referring to the cherry blossom viewing. Catching the perfect moment of max blooming factor is a matter of deep concern every year: cherry blossom forecast (yes, it exists) helps a lot, but there is one fierce competitor to nature that complicates things, and that is Nature herself…not only cherry blossom is transient and extremely short, in addition strong winds and rainfall endanger the flowers already short life.

Last weekend of March initiated the sakura frenzy. The first weekend of April already sentenced its termination rather prematurely. By winds and rain that were unpredictable till the very day.

I do not really feel the urge to pick right the one day when the entire metropolis wants to get out and find their spot under a cherry tree ( I'm crowd-o-phobic and this country is crowd-o-phil)…I overall prefer to enjoy spring in a much calmer mode, observe nature waking up little by little. And trust me even doing so is difficult, as we're so caught up in our everyday life that we miss all the fine details (see opening phrase). Despite my firm desertion, though, I paid a visit to Yoyogi park -the supreme hanami spot- on Saturday. As did another 2.3 million people (pets and babies excluded). I bet the planet's center of mass shifted a little. More than for my interest in the park, I was sucked up in the gravity of the situation (getting better and better at puns uh) by my agreeing to meet a friend on a tight schedule but with a wish to see some flowers before the rain came. And for the law of big numbers by which the more people out, the more chances to see someone you know, I ended up stopping every second group of people as I heard my name called often. Mind blowing. On the other hand, running away from the densely packed park and nearby station felt better, much much much better.

The original weekend plan was not to visit the park, but to meet up with friends in Asakusa on Sunday, and spend a few hours by the riverside, at Sumida park. Of course it rained on Sunday. We decided to go ahead with the plan but we just had lunch indoor, and sat at a very nice warehouse-turned-industrial-hipster-chic hostel cafe. Great place with minimal design, populated by backpackers and tourists who chilled out waiting for the rain to stop. I can totally picture myself spending hours there, sunk in my sofa reading, watching people passing by, writing on my laptop, sipping coffee, chatting, all of this happening in slow motion.

Tokyo Sky Tree tip disappeared into the thick clouds. I wonder whether people at the observatory up there saw only clouds below them, Burj Khalifa style (have you seen those amazing aerial images of Dubai in the mist?)…it is the tallest structure in Japan, after all...

I also need to reassure my folks back home about my cries of not finding Easter eggs here: emergency subsided. I had something better the other day. I had colomba (Italian typical easter dessert, dove-shaped). No, not any colomba…real Sicilian artisanal colomba by Fiasconaro…enough said.

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Un giorno gli alberi sono spogli, il successivo sono in fiore e quello dopo sono già verdi. In breve, questa e' la durata di una delle attività più caotiche del Giappone…si, infatti, mi riferisco all'abitudine (ossessione) di osservare la fioritura dei ciliegi. Ogni anno, azzeccare quel momento giusto quando la fioritura e' all'apice e' come una lotteria: le previsioni sul grado di fioritura (che esistono, chiaramente) aiutano tanto, ma c'e' una forte opponente alla natura che complica tutto, ed e' la natura stessa…non solo i fiori di ciliegio hanno una vita breve, molto breve, in aggiunta si ci mettono anche vento e pioggia a accorciarne l'esistenza.

Il fine settimana passato, l'ultimo di marzo, ha dato inizio alla frenesia sakura. Questo fine settimana, il primo di aprile, ne ha già decretato la fine decisamente prematura. Si, con vento e pioggia che sono state impossibili da prevedere accuratamente fino al giorno stesso.

Non direi proprio che sia la persona che ha la smania di aspettare quel giorno in cui l'intera metropoli decide di uscire e andarsi a cercare un po' di spazio sotto a un albero di ciliegio (al contrario di questo paese, io non amo le folle)…preferisco piuttosto godermi la primavera un poco alla volta, osservare il risveglio della natura piano piano. E anche questo mi riesce già abbastanza difficile, del resto siamo presi dalle nostre vite per poterci dedicare ai dettagli (vedi la frase di apertura). A dispetto della mia diserzione, pero', ho fatto una rapida apparizione al parco Yoyogi -il posto supremo per hanami- il sabato. E lo stesso hanno fatto altri 2.3 milioni di persone (escludendo infanti e animali). Scommetto pure che il baricentro della terra si e' spostato per qualche tempo. Più che l'interesse verso il parco, sono stata risucchiata dalla gravita' della situazione dalla mia disponibilità a incontrare un'amica con un'agenda fitta di impegni ma che voleva battere sul tempo la pioggia e vedere un po' di fiori di ciliegio. E per la legge dei grandi numeri, secondo la quale più persone ci sono in giro, più possibilità si ha di incontrare qualcuno che si conosce, mi sono dovuta fermare parecchie volte perché mi sono sentita chiamare da chi -ovviamente- mi ha riconosciuta. Dall'altro lato, pero', scappare via dal parco e dalla stazione vicina sovraffollati mi ha dato non poco sollievo.

Il piano iniziale del fine settimana era molto diverso, ovvero incontrare degli amici a Asakusa la domenica per trascorrere qualche ora al parco Sumida, quando, ovviamente, ha piovuto. Nonostante ciò abbiamo comunque deciso di incontrarci e pranzare assieme al coperto, poi ci siamo fermati al caffè di una fabbrica-diventata-ostello-chic-industriale. Un posto proprio bello, dal design minimale, piena di turisti che si rilassavano nell'attesa che la pioggia passasse. Mi vedrei proprio bene seduta comoda in quel caffè a leggere, guardare persone passeggiare, lavorare al pc, eccetera.

La punta di Tokyo Sky Tree era come scomparsa tra le nuvole…chissà se le persone lassù in cima, nell'osservatorio, vedevano solo nuvole sotto di loro, come succede con quelle visioni aeree di Dubai e Burj Khalifa…


E poi ho anche da rassicurare i miei cari a casa che erano preoccupati per il mio non poter trovare uova di pasqua qui: l'emergenza e' rientrata. Ho trovato di meglio. Ho mangiato la colomba, e non una qualsiasi, bensì quella vera siciliana, artigianale, Fiasconaro…ho detto tutto.





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