Tuesday, March 29, 2016

Easter has come to Japan

Breaking news! Easter has reached Japan!

Those of you who don’t know, should know a couple key facts: Japan marketing strategies are the most convincing of all, meaning that a product is advertised in so many possible ways that customers have no choice but get it; Japan has adopted a lot of religious and non religious celebrations from several other countries, as long as they make people spend money; Japan events calendar has celebrations for all.

Now, of all the possible celebrations, of all money making events worth adopting, Easter wasn’t one of them. And I can’t understand why it has taken so long for it to stick, after all it’s got all the elements industry loves: chocolate, presents, sweets, special dishes, happiness wishes (my favorite is and always be “happy merry christmas”). Perhaps because White day falls around the same time of the year, and right after is the cherry blossom, easter risked to be shadowed by those two major, and very Japanese indeed, events…but I don’t buy it. There is something going on on a monthly basis here, so I don’t really think a busy calendar is all it takes to prevent another feast from happening.

Anyway, this year was not the case. This year Easter was not just a Disneyland matter. This year chocolate eggs (mini size), easter bunnies, easter candies, easter ice cream, easter cakes, easter meals and the whole shebang have hit the market. It was about time…I don’t mean it because I wanted to celebrate it -I actually can’t care the less- but I mean it was about time that the Japanese marketing experts saw its potential.

As it happens with all other adopted festivities, Easter is stripped from any original meaning, and out if its proper context has no appeal. Those who believe, instead, can indulge in traditions without having to go out of their ways (international deliveries, online shopping and so on). I remember that it was also difficult to get panettone around Christmas time, but then became common. I want to see now how long it will take for the easter cake (called colomba, aka ‘dove’) to make a steady appearance in stores. 

No wait. I don’t think I want to wait that long. Mum, just send me that cake!

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Notizia bomba! La pasqua ha raggiunto il Giappone!

Per quelli tra di voi che non sanno molto, eccovi un paio di fatti salienti: le strategie di marketing in Giappone sono le più convincenti in assoluto, nel senso che un prodotto e’ pubblicizzato cosi tanto che la gente non ha altra scelta che comprarlo; il Giappone ha adottato praticamente tutte le ricorrenze religiose e non di vari paesi, basta che portano soldi; il calendario giapponese ingloba feste per tutti.

Ora, di tutte queste possibili ricorrenze, di tutti questi avvenimenti che fanno spendere e spandere, la Pasqua non si annoverava tra questi. E a dire il vero non capisco il perché visto che ha tutti gli elementi che l’industria del consumo ama: cioccolata, regali, dolci, piatti speciali, auguri di buone feste. Forse visto che il White Day cade proprio intorno allo stesso periodo, e poi subito dopo c’e’ la fioritura dei ciliegi, mi sa che la Pasqua e’ stata sempre un po’ in ombra al cospetto di questi due eventi tipicamente e prettamente giapponesi…ma no no non la bevo. Dico, ogni mese c’e’ sempre qualcosa qui, quindi non credo che sia solo un calendario fitto che limita l’arrivo di un’altra festività. No, no.

In ogni caso, quest’anno non e’ stato cosi. Quest’anno la Pasqua non e’ stata solo una cosa di Disneyland. Quest’anno le uova di cioccolato (seppur mini), i coniglietti, il gelato, le torte e i dolci, i piatti di pasqua, e tutto sono finalmente arrivati. Ed era ora. Non lo dico perché cosi uno si sente più ispirato a festeggiare -non me ne può fregare di meno a essere sincera- ma perché’ mi pareva fosse arrivata l’ora che gli esperti delle vendite ne carpissero il potenziale.

Come capita pero’ con tutte le altre feste adottate, la Pasqua e’ spogliata di ogni significato originale e quindi non e’ che sia poi tanto sentita al di fuori del suo contesto. Quelli che invece ci credono finalmente possono abbandonarsi alle tradizioni senza rompersi il collo per trovare quello di cui hanno bisogno (tipo le spedizioni da casa o acquisti su internet). Mi ricordo che prima era difficile anche trovare il panettone per Natale, mentre ora e’ diventato facilissimo. Voglio proprio vedere quanto ci metterà la colomba pasquale a diventare una presenza fissa nei banconi. 

No anzi no, non mi va di aspettare. Mamma, mandamene una!!!




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